Visualizzazione post con etichetta George Romero. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta George Romero. Mostra tutti i post

giovedì 17 giugno 2010

Survival of the Dead

Come promesso ho trovato e visto il sesto capitolo della saga dei living deads, mai uscito in Italia e reperibile solo con sottotitoli, insomma un vero peccato!
Survival of the dead si sviluppa come spin off del capitolo precedente(recensito qui sotto..), tanto che tra i protagonisti troviamo i militari che nel Diary derubano il gruppo di studenti, e che per sfuggire ai morti viventi finiscono su un'isola, Slaughter Island, a largo della Pennsylvania, dove due famiglie rivali, Muldoon ed O'Flynn, si contendono il potere. E' possibile e lecito tenere in vita i morti viventi? Questo è quello che sostengono i Muldoon, che per non perdere contatto con i propri cari preferiscono tenere gli zombie incatenati ma "vivi", dall'altra gli O'Flynn ritengono necessaria l'eliminazione di tutti i non morti. Il capo di quest'ultima fazione verrà cacciato dall'isola e vi ritornerà con l'appoggio dei militari.
Leggendo altre recensioni ho trovato interessante l'aspetto da western che si ritrova in questo film, in effetti gli elementi non mancano, l'isola riporta ad un tempo e società dove la tecnologia non è arrivata, si va in giro con i cavalli, si usano vecchie armi e si portano i classici cappelli da cowboy. Io spingerei la lancetta del tempo, se possibile, ancora più indietro: le famiglie che si fronteggiano ricordano le fazioni in lotta per il controllo di una polis greca, o i clan della romanità. Il vecchio capo degli O'Flynn, che alla testa di un piccolo esercito torna per riprendere il proprio territorio ,ne è un esempio. E credo, per quanto spinto possa essere tale parallelismo, che l'intento di Romero fosse questo, ovvero mostrare l'umanità contemporanea nuda e cruda, di fronte a tale catastrofe, che si ritrova a fare i conti con concetti e valori che nella contemporaneità sono del tutto assodati. Ancora una volta quindi Romero sottopone gli esseri umani ad "esami di umanità", vuole vedere se in un ipotetico stato di natura l'uomo è ancora homo homini lupus, l'esito penso che si possa capire, stiamo parlando di Romero no?

"Nella mia visione della guerra una persona pianta una bandiera, e poi un altro toglie la bandiera e mette la propria. Alla fine nessuno ricorda perchè è iniziata la guerra e si combatte solo per quelle stupide bandiere.."


Scheda Film

Anno e Nazione: 2009, USA

Adieu

mercoledì 16 giugno 2010

Diary of the Dead - Le cronache dei morti viventi

Il quinto capitolo della cosiddetta "saga dei morti viventi" di George Romero, passato del tutto inosservato in Italia, mi ha favorevolmente impressionato.
Un giovane regista con gruppo di studenti sta girando un film horror a basso costo iniziando da una scena classica, una mummia poco aggraziata insegue una donzella in un bosco buio, dopo alcuni pessimi ciak giunge loro una notizia allarmante. Da lì a poco si ritroveranno essi stessi protagonisti, involontari, di un vero horror. Le città sono invase da orde di morti viventi ma per un curioso regista alla prime armi è impossibile spegnere le telecamere, bisogna riprendere tutto a tutti i costi, informare e diffondere, essere l'occhio indiscreto ed imperturbabile di fronte ad un'immane tragedia.
Sin ora ho ritenuto Romero, probabilmente sbagliando, soltanto un regista abbastanza bravo che ha costruito la sua fortuna inserendo nell'immaginario dell'orrore l'imperitura maschera degli Zombie. Nella fase della sua maturità, però, non sembra voler vivere di rendita, ed arricchisce il collaudato immaginario con molti spunti di riflessione, sembra quasi ragionare sul suo cinema e sulle sue creature(gli zombie) che qui riporta ai prodromi, indietro di più di quarant'anni, ai tempi del primo contagio. E' un film nel film, tutto è già stato montato ed è già avvenuto, si intuisce chi si è salvato e chi no sin dall'inizio, perchè a Romero interessa scavare dentro l'essere umano che è spinto a riprendere tutto, che di fronte a qualsiasi tragedia, come un incidente stradale, tende a fermarsi non per aiutare ma per assistere, un testimone interessato ad esserci, e nulla più.
Prende posizione nei confronti della frantumazione dell'informazione, tutti sono allo stesso tempo produttori registi e protagonisti di video che, ogni giorni a milioni, vengono diffusi tramite la rete in tutto il mondo. Si è davanti ad un vero e proprio "culto della ripresa", ciò che non viene ripreso è come se non fosse mai accaduto.
Questi concetti sono ridondanti lungo tutto il film, spesso ripetuti in maniera quasi eccessiva, perchè il concetto deve passare e coinvolgere lo spettatore, in linea con la visione dell'umanità romeriana intrisa, sempre più, di un cosmico pessimismo.
Esiste un sesto capitolo della saga, anche questo non pervenuto in Italia, reperibile con sottotitoli. Darò un occhiata!

"meritiamo di salvarci? ditemelo voi..."

Link film in streaming:

Scheda Film

Anno e Nazione: 2007, USA

Adieu