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martedì 22 novembre 2011

Il Conte Max

Il cosidetto "Miracolo Italiano" è quella favorevole congiuntura che, dopata dai dollari della ricostruzione post bellica, rese, a partire dagli anni 50', l'Italia una superpotenza economica relegando nel passato i laceranti anni della guerra civile e del regime fascista. L'ascesa economica però, si sa, non sempre coincide con quella sociale: è il caso del giovane edicolante romano Alberto Boccetti che, nonostante un lavoro che procede bene, non riesce ad accontentarsi, e, suggestionato dall'amicizia con il Conte Max Orsini Varaldo, finisce per sognare ad occhi aperti una vita da aggraziato nobile. Così dopo alcune insistenze il simpatico edicolante va a lezione di nobiltà dal decaduto Conte Max, riuscendo persino a buggerare la famiglia passando il capodanno nella mondanissima Cortina al posto della modesta Capracotta.
Gli esiti rocamboleschi fanno parte del classico stile della commedia italiana degli equivoci. Il modesto edicolante si spaccia con bravura per un esimio Conte, viene apprezzato dalla nobiltà, ma ben presto scopre il marcio che sta dietro l'ammaliante patina.
Che dire di una pellicola che si fregia del presenza di due mostri sacri(Sordi e De Sica) del cinema italiano? Beh, direi che forse con una regia un pò più audace sarebbe potuto venir fuori un autentico capolavoro della commedia made in Italy, come altre di quegli anni d'oro.
Peccato davvero, perché un Sordi così è un piacere per gli occhi: istrionico come solo lui sa essere, munito di mimica corporea ipnotica(ah, la gamba che si solleva come un vero nobile farebbe, vince a man bassa) e quel NandoMericonismo fanatico e adorante verso il salto di qualità sociale tanto agognato. Abilissimo nello sdoppiamento Alberto Boccetti/Conte Max apprende con consumata malizia gli insegnamenti del vero Conte Max, un De Sica un un pò stanco ma che regge senza problemi il confronto mostrando classe e signorilità innate, che non hanno bisogno di interpretazioni ricercate.
"Il Conte Max" è una commedia dei buoni sentimenti, che esalta gli umili e critica una nobiltà superficiale e parassitaria, con un happy ending amoroso che concilia e redime il divertente protagonista. La lezioncina che ci dà un ottimo mestierante come Giorgio Bianchi(con la connivenza di Sordi sceneggiatore) è sempre quella: la nobiltà non sta nel sangue ma nell'animo. Diamine! Sarà che preferisco le salse agrodolci!

Scheda Film

Anno e Nazione: 1957, Italia

Adieu

sabato 26 giugno 2010

L'uomo che non c'era

California anni 50'. Ed Crane(Billy Bob Thornton) è semplicemente un barbiere, anzi un barbiere in seconda, che lavora per il cognato logorroico e paffutello. Lui al contrario non parla mai e vive una vita che non lo soddisfa, è sposato con Doris(Frances McD0rmand) e sospetta che lei lo tradisca con Big Dave(James Gandolfini, il Tony Soprano dei "Sopranos") proprietario dell'emporio nel quale lavora. L'incontro casuale con un truffatore lo convince ad investire nei lavaggi a secco, tanto da ricattare l'amante della moglie per ottenere la somma necessaria. Big Dave muore e l'amante è la prima indiziata, i risvolti saranno molteplici.
Inutile spendere le solite parole di merito nei confronti dei fratelli Coen, basterebbe semplicemente notare come si trovino a proprio agio con un genere di film lontano dai loro standard. Il noir che propongono rispetta i canoni del genere e non manca di proporre spunti di riflessione. Ed Crane è un uomo mediocre che vive l'America del boom economico, suggestionato dal "sogno americano", prima cerca la svolta in una catena di lavaggi a secco e poi credendo sul talento musicale di Birdy(una giovanissima e affascinante Scarlett Johansson). Ogni suo tentativo di essere "qualcuno", in una società che diventa sempre più alienante ed impersonale, sarà frustrato e drammaticamente segnato.
Il classico bianco e nero disegna con cura la società ed i personaggi del film, le inquadrature insistite sui volti riportano ad un cinema fuori dal tempo, un cast di attori ancora una volta perfetto, con B.B. Thornton straordinariamente incisivo nel rappresentare il malessere di un uomo che non esiste.
Piccolo capolavoro del genere noir, magari un pò sottovalutato, che conferma quanto grande sia il bagaglio culturale e l'amore per il cinema di Joel ed Ethan Coen.

Posto qui sotto il link per poter vedere il film in streaming:

Scheda Film

Regia: Joel & Ethan Coen
Anno e Nazione: 2001, USA

Adieu