martedì 25 ottobre 2011

Kaboom

Che dire, io Gregg Araki lo guardavo con febbrile insistenza nel pieno della mia adolescenza(quindi un paio di ore fa...) perchè divoravo film su film, robe mai viste, e cercavo questi registi fichi, artistoidi, alternativi, quelli che ti fanno dire all'amico:"Sai sto film è bestiale, sti tipi si drogano fanno sesso, poi muoiono, un sacco di citazioni, il diavolo, l'acqua santa..." Funzionava così: da "Doom Generation" e "Ecstasy Generation" a "Kids", con un malato LarryClarkianesimo che mi portava sino a "Ken Park", parenti vicini e lontani come "Spun" e chissà quanti altri che non mi sovvengono. Insomma tutte pellicole più o meno guardabili, con guide introduttive, più o meno conformiste(più!!), sul sesso, le droghe e quant'altro un adolescente non vede l'ora di veder spiattellato su uno schermo.
Col passar del tempo ho ampliato i miei orizzonti culturali e sociali(e meno male!) ma Araki mi è sempre rimasto in testa, come quando vidi il raggelante ed espressivo "Mysterious Skin".
In seguito lo persi un pò di vista, ma lui stesso si era un pò perso, sino a ritrovarlo stasera in "Kaboom". Descriverne la trama risulta un pò confusionario, ma ci provo: siamo in un college(novità!), Smith è un ragazzo gay, o forse anche gay, si fa un pò di flash erotici sul pompatissimo compagno di stanza ma poi finisce a letto con London, una ragazza che incontrata in bagno a una festa. La migliore amica di Smith, Stella, è etero o lesbo non si capisce, di sicuro è vegetariana, ma fa la lesbo con un ragazza un pò schizzatella. Poi c'è... Facciamo così, per sbrigarci, si fa tanto sesso un pò tutti, poi pian piano viene fuori una storia dalle trame piuttosto misteriose, un sorta di mega complotto, e il finale è un casino.
La confusione mi sa che deriva dalla visione fresca fresca, perchè "Kaboom" è, come fa intuire il titolo, una botta, un'esplosione di situazioni irriverenti, ironiche, oniriche, surreali, terrorizzanti. Bello a vedersi, estetizzante sino all'attimo prima del sopportabile, una messa in scena di attori talmente belli, che ti sembrano pure bravi, eccezion va fatta per sua magnificenza James Duval, un patina di colori e luci che fa bene agli occhi. La ragion d'essere del bello finalizzata al bello, chi se ne frega se il significato del film lascia perplessi? Alzi la mano colui che dopo aver visto "Donnie Darko" aveva tutto chiaro in mente! Kaboom è questo: una sbornia, una presa in giro, un flash, prendersi bene, è bel cinema. E per questo amerò sempre quello di Gregg Araki.



From the time we intercepted
Feels more like suicide
See you at the bitter end!

(The Bitter End - Placebo - Final Soundtrack)

Scheda Film

Anno e Nazione: 2010, USA

Adieu

3 commenti:

  1. una botta pazzesca
    ho adorato questo film
    grande come sempre, o ancora forse di più, gregg araki!

    RispondiElimina
  2. Si si fortunatamente non si è perso strada facendo, anzi è pure migliorato!

    RispondiElimina
  3. Gesù, questo film è d'obbligo allora!

    RispondiElimina