mercoledì 14 luglio 2010

Borderland - Linea di confine

Prologo: due poliziotti messicani si trovano in una villa disabitata, in realtà gli abitanti ci sono e non sono affatto amichevoli. Uno dei due viene brutalmente torturato ed infine ucciso davanti agli occhi del collega Ulises. Dopo i titoli di testa è passato un anno dal fatto, e tre giovani americani attraversano la frontiera per una vacanza tra funghi allucinogeni e fascinose bariste. Non tutto andrà per il verso giusto, il più giovane di loro viene aggredito e rapito da misteriosi personaggi. C'è qualcosa che unisce le due storie.
Un horror/thriller basato su una storia vera, quella del serial killer Adolfo de Jesus Costanzo, che verso la fine degli anni ottanta era a capo di una setta che sequestrava malcapitati per poi sacrificarli in onore di una divinità che donerebbe loro l'invisibilità. I giovani americani vengono catapultati in quello che è forse l'incubo recondito di in ogni americano all'estero: trovarsi in una terra senza legge, dove anche le autorità sono piegate alla malavita, in special modo in quel lembo di terra di confine tanto drammatico e problematico per l'America di ieri e di oggi.
I rifermenti cinematografici appaiono istantanei, la storia dei ragazzi in vacanza che finiscono dentro qualcosa più grande di loro è già stata ampiamente mostrata in "Hostel", le torture sono alla base della saga di "Saw - l'enigmista" e di buona parte dell'ultimo cinema horror francese(con ottimi risultati, e ci tornerò!). Le idee non sono di primo pelo, ma non si scade nel "del tutto già visto". Il regista Zev Berman(a me, e penso a molti, alquanto sconosciuto) dopo un inizio forte e truculento abbassa di colpo il ritmo mostrandoci la storia di amicizia, per poi rialzarlo, caricandolo di suspence ed attese portando via via ad un finale nuovamente truculento e movimentato, ma in buona parte banale. Originali le riprese e la fotografia.
Buono per una calda serata estiva.

"Esto no es el Mexico, esta es la frontera!"


Scheda Film

Regia: Zev Berman
Anno e Nazione: 2007, USA

Adieu

martedì 6 luglio 2010

La rivincita di Natale


"È lecito non vendicarsi? Non vendicarsi avvelena l’animo almeno quanto vendicarsi, se non di più". - Emile Cioran -

Con questa citazione si apre il sequel di "Regalo di Natale" , diciotto anni dopo il primo capitolo, seguita dalle immagini dell'ultima mano, quella decisiva per i destini dei protagonisti. Siamo ancora a Bologna in prossimità di un altro Natale, Franco(Abatantuono) vive una vita agiata da proprietario di moderne multisale in Lombardia, e la sua storia è ormai leggenda. Viene a sapere "casualmente" che l'amico Lele(Haber) è gravemente malato, ad informarlo è un curioso medico chirurgo appassionato di poker e con un moglie bellissima. Ugo(Cavina) tra mille peripezie giudiziarie lavora come cameriere, e con difficoltà tira a campare. L'avvocato Santelia(Delle Piane) continua la vita di sempre, mai insensibile al fascino femminile. Perchè non continuare quella famosa partita? Perche non chiudere definitivamente i conti la notte di Natale?
Avati dispone ancora dello stesso cast di diciotto anni prima, e sembra che il tempo da allora si sia fermato, qualche capello bianco in più ma sempre le stesse facce, stessi vizi e debolezze. E' ormai chiaro il meccanismo in due punti: 1) mai nulla accade per caso 2) nulla è mai come appare.
L'intreccio di amicizie e tradimenti rimane originale e per nulla usurato dal tempo, mostra nuovi ed inattesi scenari in un perfetto meccanismo di attese e suspence.
Il tavolo verde è un magnifico mondo dove la frustrazioni della vita possono essere annullate, dove possono essere rovesciati gli alienanti meccanismi sociali ed economici nei quali si vive, essere finalmente protagonisti, sognare il "grande colpo".
Questo è, in sintesi, il filo conduttore, la ragion d'essere, del duello rusticano giocato a colpi di Re e Regine tra quelli che si suole raccontare come buoni amici.
In definitiva un gran bel sequel, per nulla inferiore al primo capitolo. Una gran prova per Pupi Avati che a quasi vent'anni di distanza ci racconta una Italia cambiata nel conio ma non nei sentimenti, con quello sguardo malinconico e pessimista sul valore dell'amicizia e dell'amore. Tipico di chi ci crede veramente(?).


Scheda Film

Regia: Pupi Avati
Anno e Nazione: 2004, Italia

Adieu

lunedì 5 luglio 2010

Regalo di Natale

Un tavolo verde, il poker, quattro amici ed il classico "pollo da spennare". Bologna anni 80', è la notte di natale, in una casa fuori città, quattro amici si rivedono per la partita che può cambiare la loro vita. Franco(Diego Abatantuono) è proprietario di un piccolo cinema nel centro di Milano, ossessionato dagli incassi ed assillato dai debiti, che ritrova Ugo(Gianni Cavina) l'amico che lo tradì, e col quale non parla più da anni. Lele(Alessandro Haber) è un giornalista frustrato e nevrotico che sogna John Ford ma che scrive trafiletti cinematografici, Stefano(John Eastman) è l'amico serio e taciturno che mette a disposizione la casa. Infine abbiamo il cosiddetto "pollo", ovvero l'avvocato Santelia(Carlo Delle Piane), un industriale apparentemente negato per il poker.
Un piccolo cult del cinema italiano, forse un pò trascurato, è una storia di amicizia tradita, che un tavolo da poker sembra poter ricomporre. Un nuovo tradimento però è dietro l'angolo, e non tutti i personaggi risulteranno ciò che inizialmente sembrano. La scelta degli attori risulta perfetta: Abatantuono, che quando lavora con ottimi registi si dimostra all'altezza, Haber, il miglior nevrotico del cinema italiano, Cavina, maledettamente ambiguo, ed infine uno straordinario Delle Piane, vero "freak"(ambivalente nel significato..) del cinema nostrano. La donna fatale, causa dell'amicizia tradita, appare qua e là tramite flashback ed incontri casuali.
Non manca un velata critica alla società piccolo borghese del nord Italia degli anni ottanta, colta con intelligenza nei suoi vizi e debolezze.
La notte di natale rimane a far da cornice sempre in secondo piano, quasi dissacrata e lontana da ogni idealizzazione del momento, una notte come tante altre, la notte del grande colpo, del grande tradimento, la notte della resa dei conti.
Con un sequel del 2004, "La rivincita di Natale".

"Lei non saprà mai con quale punto le ho vinto 250 milioni"


Scheda Film

Regia: Pupi Avati
Anno e Nazione: 1986, Italia

Adieu