martedì 11 ottobre 2011

L'Alba Dei Morti Dementi - Shaun Of The Dead

Facendo il verso ad un famoso testo potremmo dire: "L'amore ai tempi degli Zombie", questo è ciò che viene da pensare guardando il film di Edgar Wright "L'alba dei morti dementi"(titolo alquanto stupido, ma in linea con le pessime abitudini italiane!). Per farvi un'idea pensate un pò alla situazione: siete dei quasi trentenni cronicamente immaturi, il vostro migliore, e ancora più immaturo, amico bivacca in casa vostra con la leggiadria di un ippopotamo in uno stagno, la vostra fidanzata al contrario ha la testa fin troppo sulle spalle, e come se non mancasse non accettate il rapporto di vostra madre, vedova, con il severo compagno, e dulcis in fundo lavorate noiosamente in un negozio di elettrodomestici. Detto questo, una sera vi ubriacate, come non mai, per festeggiare il momento in cui siete stati malamente lasciati dalla pretenziosa morosa, ma, piccolo particolare, la mattina successiva è quella dell'apocalisse in cui i morti tornano a vivere e hanno una mostruosa fame di esseri umani. Ah dimenticavo, il protagonista è Shaun!Shaun of the dead!
Ambientare un commedia romantica in un contesto dell'orrore, tra l'altro citando la romeriana saga horror per antonomasia, è un un tentativo ad alto rischio di fallimento. Invece "L'alba dei morti dementi" si è fatto strada nella diffidenza sino a diventare un piccolo cult di questo genere ibrido. Da un lato una grossa mano è stata data dalle parole spese da autorevoli protagonisti, su tutti Romero, senza dimenticare Tarantino e Stephen King. Dall'altro però sarebbe riduttivo considerarlo solo un fenomeno mediatico, perchè il film di Wright ha senza dubbio spessore: è una commedia, lontana dall'arida demenzialità di "Scarie Movie", che da nera/nerissima, in perfetto stile british, vive di momenti horror, con qualche tuffetto qua e là nello splatter. Certo la trama non sarà il massimo dell'originalità: risulta facile capire come va a finire il tutto, con qualche minima sorpresina, ma non era quello che doveva colpire.
Il duo comico, affiatatissimo, Simon Pegg (coautore del film)-Nick Frost poi fa il resto grazie alle idiosincrasie e paranoie del primo e l'esilarante fisicità del secondo. Piccola citazione merita l'uso sapiente e spesso divertente delle canzoni in contesti piuttosto atipici per il cinema horror.
Infine credo che qualche parola vada detta sul regista che, salvo cose incredibili, farà parlare di sé. E' molto giovane, si sta servendo di un gruppo di attori che ripropone nei suoi film, oltre a già citato duo Pegg-Frost, e soprattutto è riuscito a crearsi una certa aura autoriale. Per capirci meglio "L'alba dei morti dementi" è il primo capitolo(il secondo è "Hot Fuzz", magari ne parlerò..) della trilogia che lui ha già battezzato "Sangue e gelato". Insomma ha tutti i crismi dell'autore postmoderno, alla Tarantino per intenderci, che, che piaccia o no, cita qua e là, con buon gusto sino ad ora, e che si barcamena tra i generi dando ottimi e originali risultati.
A proposito della Tarantino connection, Wright ha fatto uno dei fake trailer di "Grindhouse", un pò come Rodriguez con "Machete" per rendere l'idea. Eccolo:



Scheda Film

Anno e Nazione: 2004, Gran Bretagna

Adieu

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