lunedì 10 ottobre 2011

May

Scorrendo a ritroso la filmografia di Lucky McKee fu così che incontrai May, film del 2002 interpretato dalla sua attrice feticcio per eccellenza Angela Bettis.
May è una ragazza timida e schiva che sin dall'infanzia, a causa di una menomazione all'occhio ha incontrato difficoltà di socializzazione, la sua unica amica è Susy la bambola che le fu regalata dai genitori. Adesso May lavora presso una clinica(degli orrori) veterinaria gestita da un approssimativo medico di origine armena, sul posto di lavoro conosce Polly una ragazza sempliciotta e carina con la quale stringe una relazione. Ma la vera ossessione di May è nei confronti di Jeremy, un ragazzo gentile che, almeno inizialmente, sembra ricambiare gli amorosi sensi.
Lucky Mckee conferma di essere un regista "al femminile", come già accaduto in The Woman, e di essere perfettamente a proprio agio nella provincia americana. Dimostra di saper destreggiarsi tra i generi(drammatico e horror) utilizzando il secondo elemento con parsimonia e gusto in un crescendo che va di pari passo alla perversione della protagonista. Il deserto affettivo in cui May vive la propria esistenza ne fomenta la rabbia: le basterebbe soltanto una carezza. Considerata "strana" e "diversa" prova con insistenza a diventare "normale": trovare un ragazzo con cui stare e avere un'amicizia femminile. I suoi tentativi sono però delusi, e quando la bambola Susy cade e la teca si frantuma, non le rimane che "costruirsi" da sé l'oggetto del proprio desiderio. May è la storia di un mostro della provincia, per il quale però non si può non provare una certa empatia. E' una ragazza dai modi delicati e innocenti, non sa neanche dare un bacio, dalla fisicità esile e fragile quanto il suo equilibrio psichico, che prova semplicemente ad essere inclusa in una società fatta di persone non migliori di lei. Un'opposizione resa anche nei colori, il bianco dell'innocenza della pelle di May, che una volta vendicativa, viene "sporcato" dal rosso peccaminoso del rossetto, come il sangue che contamina la bianca pozza di latte in una delle scene più interessanti del film.
Grande centralità, infine, ha l'elemento visivo, e l'occhio come strumento per vedere: la benda che le copre l'occhio sinistro oltre alla vista le impedisce un'infanzia felice; gli occhi degli altri sono lo strumento dell'esclusione sociale di May; l'occhio, infine, è l'elemento mancante della sua creatura che ne giustifica l'insano gesto.

Anno e Nazione: 2002, USA

Adieu

2 commenti:

  1. Beh, questa è una coincidenza davvero incredibile. Ho visto che hai commentato da me e allora sono venuto a trovarti per curiosità. Che mi ritrovo? Che hai visto il mio stesso film con un giorno di anticipo, film perlopiù del 2002...

    Ottimo commento anche se, pur non sbagliando a mio parere neanche una frase, non si capisce quanto il film ti sia piaciuto. :)

    Sono pigro nel visitare altri blog per cui se hai commentato un film che ho commentato anch'io oppure vuoi segnalarmi comunque una tua recensione vieni a linkare da me. Ciao!

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  2. Essì! May l'ho guardato proprio qualche settimana dopo The Woman, sto cercando di farmi una "cultura su McKee!

    Hai proprio ragione, non ho espresso un giudizio netto sul film che in generale mi è piaciuto, soprattutto per la protagonista(bella scoperta), per il resto è un film guardabile, non un capolavoro(bella scoperta), e McKee è un regista davvero interessante. Ciao!

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