giovedì 10 novembre 2011

Zombie Of Mass Destruction

In una tranquilla e ridente cittadina americana la vita scorre serena: il reverendo recita noiose messe, il sindaco conservatore teme la sfida elettorale con una frikkettona pacifista riformista, un ristoratore iraniano con figliola occidentalizzata combatte i pregiudizi sulle sue origini, e un ragazzo gay crede che fare outing agli occhi della madre sia la cosa più complicata al mondo. Ah dimenticavo la family very USA(forse...) guidata da un padre a dir poco sopra le righe.
E fu così l'undicesimo o dodicesimo giorno Dio(o chi per lui) creò le zombies-comedy! Magari si sarà preso il suo tempo ma senza dubbio l'attesa che il Siùr ci ha riservato non è stata affatto vana. "Zombie of Mass Destruction" è l'ennesimo predestinato cult di questo genere ibrido che detto come noi gggiovani "spacca davvero i culi".
Un film che ha pochissimo da invidiare al maximum "L'alba dei morti dementi" e che, a mio avviso, supera il contemporaneo "Zombieland"(non mi hanno convinto alcune cose ma credo che ci tornerò).
L'umorismo messo in scena da Kevin Hamedani, per quanto irriverente, appare verosimile nel descrivere una società americana omofoba e xenofoba come non mai. La lettura seriosa del non morto meno pericoloso dell'umano qui viene rivisitata ironicamente, e ampliata: il contagio accolto come nuovo september eleven è una chicca, come l'esilarante test di americanismo, senza dimenticare la coppia gay sottoposta alla cura di "Arancia Meccanica" per redimersi. Inoltre consiglio vivamente di guardarlo in lingua originale con sottotitoli per poter gustare degli ottimi giochi di parole.
La bravura di Hamedani sta anche nel non occuparsi soltanto di far ridere ma di rendere il tutto credibile, come un vera pellicola horror zombesca che si rispetti. I versamenti di sangue, spappolamenti vari, e inseguimenti adrenalinici non mancano, e hanno quella fattura un pò grezza da vero b-movie del genere.
Eppoi il finale pessimistico e cinico su un'America che, nonostante l'apocalisse, non cambi di una virgola rende il tutto un perfetto stile Romero, a riguardo state attenti alle frikkettona!
Tutto è talmente esplicito che dilungarsi in noiose disquisizioni sulla natura delle critiche che il regista fa alla società americana non renderebbe giustizia ad un lavoro innovativo, fresco, citazionista come piace a me, e maledettamente geniale.



Scheda Film

Anno e Nazione: 2009, USA

Adieu

2 commenti:

  1. Sono contento che tu l'abbia visto e ti sia piaciuto così tanto.
    Assolutamente un cult.

    Un saluto!

    RispondiElimina
  2. Si, ottima scelta la tua. l'ho guardato con grande piacere e come vedi ho apprezzato!

    Saluti!

    RispondiElimina