mercoledì 16 novembre 2011

Mother's Day

Tre rapinatori si rifugiano in quella che credono essere la loro casa, uno di loro è ferito e necessità di cure urgenti, ma con somma sorpresa trovano una comitiva di trentenni intenta a dilettarsi in balli e giocate a stecche, ospitati dai coniugi Sohapi(che così tanto happy alla fine non saranno). Per loro la festa di compleanno si trasforma ben presto in un incubo perchè "Alla fine arriva mamma" e niente sarà come prima.
Dal regista di "Saw" II, III, IV.... XLVI ecco un filmetto niente male, un pò thriller, un pò splatter e soprattutto molto interessante.
Ambientato nel bel mezzo dell'arrivo di un uragano la vera tragedia si consuma all'interno delle mura domestiche( fatto già visto in altre occasioni simili tipo "Secuestrados" "A l'interieur" e soci) dove il gruppo di ostaggi viene tenuto a bada, non sempre con le buone, dai figli rapinatori e una mamma che ha gli occhi azzurri e severi dell'ottima Rebecca De Mornay.
Di "Mother's Day" mi hanno colpito un paio di ottime scelte del regista, la prima è legata all'attenta caratterizzazione dei personaggi, a cospetto di un folto gruppo di attori, nel quale spiccano figure femminili notevoli contrapposte a figure maschili deboli e fragili.
Così da un lato la madre è madre con la M maiuscola incarnando in se tutti i lati più estremi, nel bene e nel male, che rievocano tale figura: iperprotettiva, possessiva verso la casa, dolce, rassicurante, intransigente, vero punto di riferimento per i propri figli. A lei si contrappone un'altra donna, la Sohapi, che solo scorrendo il film mostra tutta la sua forza di donna umiliata e ferita, dando così vita ad un appassionante duello rusticano finale che tanto ricorda, nella forma quanto nei concetti, quello straordinario del mio tanto adorato "A l'interieur".
Detto delle donne veniamo, signori miei, ai carissimi uomini. Guardate non voglio dilungarmi più di tanto(come potrei?) in quanto si potrebbe stare a parlare tanto di personalità piagnucolose e insicure(i figli della Madre), fedifraghe e codarde(gli sventurati invitati), ma siccome sono buono dico soltanto di fare molta attenzione al personaggio sosia di De Luigi quando imita Carlo Lucarelli, detto questo siate certi che lui vi darà soddisfazioni!
Altro pezzo di bravura dell'ottimo Bousman è la gestione delle dinamiche interne ai gruppi nel film, cosa che puzza tanto di "Saw". I protagonisti, lontani da ogni pensiero di salvaguardia del gruppo, finiscono per farsi guerra tra di loro, sino a procurarsi da soli la morte, e il regista, con sapiente uso di scene splatter e violenze spesso più psicologiche che fisiche, sottolinea con cupo gusto la ferinità di tali gesti. A tal riguardo gustate con coscienzioso occhio la scena del Bancomat, ne vale la pena davvero.
Scheda Film

Anno e Nazione: 2010, USA

Adieu

1 commento:

  1. un gran thriller, teso e spassoso allo stesso tempo. nel genere, è una delle sorprese dell'anno!

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