lunedì 26 settembre 2011

Secuestrados - Kidnapped

Raccontare la trama di "Secuestrados" risulta piuttosto semplice: una ricca famiglia madrilena composta da padre madre e figlia, va a vivere in una villa lussuosa ma un pò isolata, la prima notte nella nuova dimora si trasforma in un incubo quando tre individui incappucciati fanno irruzione per derubarli.
Il tema di per se non è il massimo dell'originalità, negli ultimi anni anche del buon cinema(ma anche no..) ha trattato variamente queste situazioni, da "Funny Games"(citato con buon gusto dal regista) ai più recenti "The Strangers", "Them" ecc. ecc.
La pellicola di Miguel Angel Vivas si muove tra il "già visto" e qualche spunto interessante, tra il thriller psicologico e l'horror rape & un pò revenge(a riguardo stupirà il finale...). La parte del "già visto" si fa sentire e un pò nuoce alla visione, vedi la scrittura dei personaggi: tra i tre rapitori c'è il cattivissimo e sadico, quello con esperienza e taciturno, e soprattutto, seguendo la vecchia regola di "sbirro buono, sbirro cattivo" e rovesciandola un pò, troviamo il cattivo con spunti di filantropismo che inizia a pentirsi della malefatta.
Tra i rapiti direi che la figlia si rende del tutto insopportabile(ma il linea con tante pessime interpretazioni nel genere) ammorbando per più di un ora con urletti e sospirini che fanno andar di matto.
Di buono invece c'è la fattura del film, coraggiosa soprattutto la scelta di girare quasi interamente con la camera a mano, spesso ritenuta una pessima idea, ma in questo caso utile nel rendere bene i momenti di tensione senza far venire il mal di mare(siamo lontani da [REC], tranquilli!). Altra finezza tecnica è la divisione in due dello schermo adottata per alcune scene molto movimentate, roba da videoclip insomma, ma che ancora una volta rende il momento senza esasperare troppo lo spettatore. In definitiva nulla di trascendentale per un film che scorre abbastanza rapidamente, 80 minuti con qualche sofferenza nella parte centrale, fatto da un regista con buone idee, soprattutto a livello tecnico, che si è fidato di un tema a botta sicura che nutre voyeuristicamente l'immaginario dello spettatore nel vedere raccontato un incubo tanto vicino quanto tranquillizzante a portata di un clic sul telecomando.



Scheda Film

Anno e Nazione: 2011, Spagna

Adieu

Nessun commento:

Posta un commento