venerdì 3 settembre 2010

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Una giuria formata da dodici giurati si riunisce nella palestra di una scuola per decidere della colpevolezza di un ragazzo ceceno accusato di aver ucciso il padre adottivo, un ufficiale russo, in seguito ad un litigio. Il verdetto appare scontato, una formalità da mettere nero su bianco. Ma il dubbio improvvisamente si insinua nella giuria...
Il film di Nikita Mikhalkov mette in scena un tema tanto caro al cinema, la giustizia, tema di per se spinoso quanto sfaccettato, lasciando ampia libertà al soggettivismo. L'ambientazione entro un unico ambiente, la palestra, con le sole eccezioni di flashback di ottima fattura, fa si che il film diventi un palco di teatro, il parquet ne è un segnale, dove i dodici attori si muovono con coralità inserendo monologhi ed aneddoti mai noiosi ed alcuni siparietti anche divertenti. Gestiti silenziosamente dallo stesso Nikita Mikhalkov che, presidente di giuria e regista del film, lascia spazio ai suoi straordinari attori con una chiosa finale davvero interessante: è meglio imprigionare un innocente che in questo modo avrebbe più chance di allungare la propria vita, oppure è il caso di lasciarlo libero ad un destino dal segno negativo?
Mikhalkov attualizza il remake dello straordinario film di Sidney Lumet "La parola ai giurati", inserendolo nel contesto della Russia di oggi, lacerata dalla questione cecena tra forme di razzismo e tentativi di assimilazione, dove il comunismo ha lasciato un vuoto ideologico difficilmente colmabile. Tra opposti pareri in molti direbbero che è un bene, altri nostalgicamente non sarebbero d'accordo. Per questo motivo lasciamo, salomonicamente, la parola ai giurati.
Particolari da cinema d'autore, un cast inaspettatamente all'altezza ed un tema che non sente l'usura del tempo.
In definitiva: Capolavoro.

Scheda Film

Anno e Nazione: 2007, Russia

Adieu

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