sabato 26 giugno 2010

L'uomo che non c'era

California anni 50'. Ed Crane(Billy Bob Thornton) è semplicemente un barbiere, anzi un barbiere in seconda, che lavora per il cognato logorroico e paffutello. Lui al contrario non parla mai e vive una vita che non lo soddisfa, è sposato con Doris(Frances McD0rmand) e sospetta che lei lo tradisca con Big Dave(James Gandolfini, il Tony Soprano dei "Sopranos") proprietario dell'emporio nel quale lavora. L'incontro casuale con un truffatore lo convince ad investire nei lavaggi a secco, tanto da ricattare l'amante della moglie per ottenere la somma necessaria. Big Dave muore e l'amante è la prima indiziata, i risvolti saranno molteplici.
Inutile spendere le solite parole di merito nei confronti dei fratelli Coen, basterebbe semplicemente notare come si trovino a proprio agio con un genere di film lontano dai loro standard. Il noir che propongono rispetta i canoni del genere e non manca di proporre spunti di riflessione. Ed Crane è un uomo mediocre che vive l'America del boom economico, suggestionato dal "sogno americano", prima cerca la svolta in una catena di lavaggi a secco e poi credendo sul talento musicale di Birdy(una giovanissima e affascinante Scarlett Johansson). Ogni suo tentativo di essere "qualcuno", in una società che diventa sempre più alienante ed impersonale, sarà frustrato e drammaticamente segnato.
Il classico bianco e nero disegna con cura la società ed i personaggi del film, le inquadrature insistite sui volti riportano ad un cinema fuori dal tempo, un cast di attori ancora una volta perfetto, con B.B. Thornton straordinariamente incisivo nel rappresentare il malessere di un uomo che non esiste.
Piccolo capolavoro del genere noir, magari un pò sottovalutato, che conferma quanto grande sia il bagaglio culturale e l'amore per il cinema di Joel ed Ethan Coen.

Posto qui sotto il link per poter vedere il film in streaming:

Scheda Film

Regia: Joel & Ethan Coen
Anno e Nazione: 2001, USA

Adieu

giovedì 17 giugno 2010

Survival of the Dead

Come promesso ho trovato e visto il sesto capitolo della saga dei living deads, mai uscito in Italia e reperibile solo con sottotitoli, insomma un vero peccato!
Survival of the dead si sviluppa come spin off del capitolo precedente(recensito qui sotto..), tanto che tra i protagonisti troviamo i militari che nel Diary derubano il gruppo di studenti, e che per sfuggire ai morti viventi finiscono su un'isola, Slaughter Island, a largo della Pennsylvania, dove due famiglie rivali, Muldoon ed O'Flynn, si contendono il potere. E' possibile e lecito tenere in vita i morti viventi? Questo è quello che sostengono i Muldoon, che per non perdere contatto con i propri cari preferiscono tenere gli zombie incatenati ma "vivi", dall'altra gli O'Flynn ritengono necessaria l'eliminazione di tutti i non morti. Il capo di quest'ultima fazione verrà cacciato dall'isola e vi ritornerà con l'appoggio dei militari.
Leggendo altre recensioni ho trovato interessante l'aspetto da western che si ritrova in questo film, in effetti gli elementi non mancano, l'isola riporta ad un tempo e società dove la tecnologia non è arrivata, si va in giro con i cavalli, si usano vecchie armi e si portano i classici cappelli da cowboy. Io spingerei la lancetta del tempo, se possibile, ancora più indietro: le famiglie che si fronteggiano ricordano le fazioni in lotta per il controllo di una polis greca, o i clan della romanità. Il vecchio capo degli O'Flynn, che alla testa di un piccolo esercito torna per riprendere il proprio territorio ,ne è un esempio. E credo, per quanto spinto possa essere tale parallelismo, che l'intento di Romero fosse questo, ovvero mostrare l'umanità contemporanea nuda e cruda, di fronte a tale catastrofe, che si ritrova a fare i conti con concetti e valori che nella contemporaneità sono del tutto assodati. Ancora una volta quindi Romero sottopone gli esseri umani ad "esami di umanità", vuole vedere se in un ipotetico stato di natura l'uomo è ancora homo homini lupus, l'esito penso che si possa capire, stiamo parlando di Romero no?

"Nella mia visione della guerra una persona pianta una bandiera, e poi un altro toglie la bandiera e mette la propria. Alla fine nessuno ricorda perchè è iniziata la guerra e si combatte solo per quelle stupide bandiere.."


Scheda Film

Anno e Nazione: 2009, USA

Adieu

mercoledì 16 giugno 2010

Diary of the Dead - Le cronache dei morti viventi

Il quinto capitolo della cosiddetta "saga dei morti viventi" di George Romero, passato del tutto inosservato in Italia, mi ha favorevolmente impressionato.
Un giovane regista con gruppo di studenti sta girando un film horror a basso costo iniziando da una scena classica, una mummia poco aggraziata insegue una donzella in un bosco buio, dopo alcuni pessimi ciak giunge loro una notizia allarmante. Da lì a poco si ritroveranno essi stessi protagonisti, involontari, di un vero horror. Le città sono invase da orde di morti viventi ma per un curioso regista alla prime armi è impossibile spegnere le telecamere, bisogna riprendere tutto a tutti i costi, informare e diffondere, essere l'occhio indiscreto ed imperturbabile di fronte ad un'immane tragedia.
Sin ora ho ritenuto Romero, probabilmente sbagliando, soltanto un regista abbastanza bravo che ha costruito la sua fortuna inserendo nell'immaginario dell'orrore l'imperitura maschera degli Zombie. Nella fase della sua maturità, però, non sembra voler vivere di rendita, ed arricchisce il collaudato immaginario con molti spunti di riflessione, sembra quasi ragionare sul suo cinema e sulle sue creature(gli zombie) che qui riporta ai prodromi, indietro di più di quarant'anni, ai tempi del primo contagio. E' un film nel film, tutto è già stato montato ed è già avvenuto, si intuisce chi si è salvato e chi no sin dall'inizio, perchè a Romero interessa scavare dentro l'essere umano che è spinto a riprendere tutto, che di fronte a qualsiasi tragedia, come un incidente stradale, tende a fermarsi non per aiutare ma per assistere, un testimone interessato ad esserci, e nulla più.
Prende posizione nei confronti della frantumazione dell'informazione, tutti sono allo stesso tempo produttori registi e protagonisti di video che, ogni giorni a milioni, vengono diffusi tramite la rete in tutto il mondo. Si è davanti ad un vero e proprio "culto della ripresa", ciò che non viene ripreso è come se non fosse mai accaduto.
Questi concetti sono ridondanti lungo tutto il film, spesso ripetuti in maniera quasi eccessiva, perchè il concetto deve passare e coinvolgere lo spettatore, in linea con la visione dell'umanità romeriana intrisa, sempre più, di un cosmico pessimismo.
Esiste un sesto capitolo della saga, anche questo non pervenuto in Italia, reperibile con sottotitoli. Darò un occhiata!

"meritiamo di salvarci? ditemelo voi..."

Link film in streaming:

Scheda Film

Anno e Nazione: 2007, USA

Adieu

domenica 13 giugno 2010

Ladykillers

Fu così che nel tentativo, quasi riuscito, di completare la filmografia dei fratelli Coen mi imbattei in Ladykillers, commedia del 2004 remake de "La signora omicidi", film del 1955 con Peter Sellers.
Sud degli States, un furbo e verboso Tom Hanks bussa a casa di un'aziana vedova di colore, le chiede l'affitto di una stanza dove poter alloggiare, ed un scantinato polveroso dove potere provare musica sacra con altri quattro musicisti, neanche a dirlo quattro "criminali da strapazzo". Difatti la musica uscirà fuori soltanto da uno stereo, ma lo scantinato confina "pericolosamente" con il caveau di un casinò, insomma la rapina perfetta, la rapina della vita, con esiti inattesi.
Ancora una volta i fratelli Cohen non perdono occasione di rivisitare con musiche colori e situazioni il Sud degli Stati Uniti, gli echi di "Fratello dove sei?" si notano, e accompagnano tutta la colonna sonora tra cori gospel e linde chiese di città. La storia va giù tranquilla e leggera, con il collaudato umorismo intelligente e quasi surreale che è ormai una marca, la scelta degli attori è come al solito maledettamente puntuale, quattro criminali che offrono un ventaglio di umanità reiette che divertono facendo pensare, e che ruotano intorno ad un Hanks magnetico e, finalmente!, malefico.
Un'altra piccola perla nella carriera dei Coen, magari non un capolavoro ma un film che perfettamente si inserisce nella loro poetica, due cineasti cinefili insomma, penso che non si possa chiedere di meglio, no?

Link film in streaming:

Scheda Film

Anno e Nazione: 2004, USA

Adieu

giovedì 10 giugno 2010

[REC] 2

Esiste ormai l'obbligo, credo non scritto, di dover fare almeno un sequel di qualunque prodotto filmico esca nel mondo, quindi se ci si stupiva dell'esistenza di ben sei "Rocky" vari "Nightmare" e chissà quanti ancora"Saw", stiamo qui oggi a parlare di REC2.
Siamo sempre nello stesso palazzo di Barcellona, sempre sigillato e sorvegliato a vista dalle forze dell'ordine, questa volta tre poliziotti, un cameraman ed un prete esorcista(non è l'inizio di una barzelletta...) vi entrano per capirci qualcosa di più.
Non stiamo qui a dire come finirà, alzi la mano chi non si è fatto un'idea, però è evidente come il sequel abbia perso la freschezza e istantaneità che il primo capitolo offriva. Nulla di nuovo insomma, gli pseudo zombie corrono sempre("28 giorni dopo" docet...) e spuntano all'improvviso nella penombra o ti ricorrono sulla tromba delle scale, la trama è arricchita banalmente dalla storia della possessione, tanto che qualche mostriciattolo comincia a camminare, testa in giù, sui soffitti(T'oh! l'esorcista!), e dulcis in fundo i protagonisti che una volta trovato ciò che cercavano lo fanno banalmente cascare a terra, manco fossimo in una puntata dei Simpsons o Mr.Bean.
Non ci si spaventa, a meno che non si abbia idea di cosa capiti nel primo capitolo, e la storia fa acqua da più parti. Fortunatamente la durata del film è piuttosto ridotta(solo 80 minuti) senza mandarla troppo per le lunghe.
Infine pessima notizia: il finale lascia spunti per un sequel, questo si che fa PAURA!!


Scheda Film

Anno e Nazione: 2009, Spagna

Adieu